Questo è uno dei primissimi giocattoli che ho costruito per mia figlia.
Allora era semplicemente questo: costruire per mia figlia.
E per me.
Mi faceva bene. Era sintomo di guarigione. Non immaginavo che ne avrei scritto, e che avrei insegnato a fabbricare giocattoli con quello che si trova in casa.
Ricordo ancora la meraviglia che ho sperimentato quando ho costruito la prima sedia con bottoni e clips. Lo so che sembra stupido: ma bisogna provarlo. Non è che l’ho pensato prima: l’ho fatto e basta. Della pratica di costruire giocattoli è questo quello che adoro di più: la contemporaneità del pensiero e dell’azione. Che immagino sia di ogni lavoro artigianale, fatto per il piacere di farlo.Ma per me, capite, era una novità sconcertante.
Ora questa casa non esiste praticamente più: demolita a colpi di gioco. Ho salvato la cucina, di cui vado fiero, e il bagno, che insieme ai resti della cameretta ora fa parte di uno strambo edifico che quando abbiam voglia io e mia figlia ci divertiamo a costruire.
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